La Bosa di un emigrato innamorato

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Si è conclusa la seconda edizione di “Sardinia’s experience”, una rassegna organizzata dall’associazione sarda Cuncordu di Gattinara (Vercelli), che in quattro appuntamenti ha fatto scoprire al pubblico altrettanti territori o aspetti dell’Isola.
La quarta e ultima serata ha avuto come protagonista Bosa, la città che sorge sulla foce del fiume Temo, l’unico navigabile della Sardegna.

A presentarlo è stato il socio Beniamino Carrù, nato nel 1949 a Bosa, in provincia di Oristano. Con la sua profonda conoscenza e l’amore per la sua città natale, Beniamino Carrù ha raccontato i tanti aspetti di una città antica, facendone scoprire l’anima.

Una città ricca di storia, di devozione, di arte, di cultura e di un territorio che, una caletta dietro l’altra, regalano al visitatore acque cristalline e scogliere a picco su cui si arrampica una fitta vegetazione mediterranea.

Grazie a un documentario, il pubblico ha potuto fare un viaggio virtuale a Bosa, passeggiare lungo le strade durante le feste o il carnevale, oppure vivere l’atmosfera raccolta delle più importanti celebrazioni mariane, con il simulacro della Madonna che viene portato in processione fino al fiume.

Le fotografie scattate in navigazione hanno permesso invece di scoprire la costa dal mare, il punto di vista che meglio mette in risalto colori e trasparenze dell’acqua.

Appena tornato dalla sua Bosa, Carrù ha voluto offrire un altro spunto alla platea di “Sardinia’s experience”: quello del gusto. A Bosa, infatti, si produce la celebre Malvasia, che Beniamino ha offerto al pubblico in degustazione, accompagnata da dolci tipici.

Beniamino Carrù è arrivato in continente la Domenica delle Palme del 1960, a Quarona, grazie a uno zio che vi arrivò in occasione della seconda Guerra mondiale e ci mise radici. E’ socio della Optic Air (azienda che produce meccanica di precisione), dove lavora in comproprietà con altro socio, insieme al figlio Francesco. Anche la moglie, Filomena Sanna, è nativa di Bosa. Ha due figli, Francesco e Severina, rispettivamente di 32 e 35 anni.