L'evento intende far conoscere il territorio dell' Oristanese, attraverso un recente filmato girato nei territori del Centro-Ovest della Sardegna, ed a piatti della tradizione locale abbinati ai vini di quei territori, presentati dai 4 aspiranti Sommelier freschi di corso dell'Associazione Cuncordu.

Si svolgerà sabato 25 novebre 2023 presso la sede dell'Associazione Cuncordu APS di Gattinara, in corso Vercelli 260 a Gattinara (VC), e fa parte della 6° edizione della rassegna di Saperi e Sapori di Sardegna.

Tra le collaborazioni con le aziende oristanesi si avranno: la Cantina Contini (di Cabras, Oristano), la cantina più antica della Sardegna - 1898; il Salumificio Monte Arci (di Marrubiu, Oistano); l'azienda agricola Sa Marigosa (Riola sardo, Oistano); Fanari Formaggi - Nuova Sarda Industria Casearia (di San Nicolò D’Arcidano - Oristano); Nieddittas CPA Società Cooperativa (Località Corru Mannu, Arborea - Oristano).

I vini in degustazione saranno:

  • Karmis - Bianco Isola dei Nuraghi IGT, Cantina Contini
  • ‘Inu - Cannonau di Sardegna DOC Riserva, Cantina Contini
  • Vernaccia Flor - Vernaccia di Oristano DOC, Cantina Contini

 P R O G R A M M A  

> PARTE 1 <

Ore 18.00 Proiezione filmato “Nel segno di Eleonora: storie e persone dell'Oristanese”
Su gentile concessione di: Circolo Culturale Sardo Grazia Deledda APS di Magenta, Circolo dei Sardi APS "Su Nuraghe" di Canegrate - Parabiago.

  • Presenta Giuseppe Orrù, presidente Associazione Cuncordu di Gattinara

INGRESSO LIBERO

PARTE 2  <

Ore 20.00 Degustazione vini con abbinamento a piatti dell'Oristanese

Presenteranno i vini i nostri sommelier Emily e Martina.

INGRESSO SU PRENOTAZIONE

INFO: 334 122 9880

 

Bro Oristanese Cuncordu vertical


Alla scoperta del Sulcis Iglesiente

Gallerie a picco sul mare e ruderi affioranti dalle onde, villaggi di pescatori e fortini issati su scenografiche falesie, dove il mare incontra tradizioni millenarie. Benvenuti nel Sulcis Iglesiente, l’area a Sud Ovest della Sardegna.

La costa si distingue per le sue lunghe spiagge da sogno bagnate da un mare che ricorda quello dei più remoti paradisi tropicali. A sud, dalle splendide isole di San Pietro e Sant’Antioco, fino a Porto Corallo, nella costa opposta, si avvicendano spiagge dall’anima tropicale, colori e ricchezze culturali che fanno della Sardegna meridionale una delle tappe preferite dal turismo internazionale.

Carloforte, il centro più importante dell’Isola di San Pietro, invita nel suo borgo, dove ogni anno esplode una festa di luci ed eventi di live cooking: il Girotonno, in onore del pesce sovrano dell’isola. Ci si può immergere a Cala Fico, fra i suoi animati fondali, o concedersi un tuffo alla Caletta, visitare il porticciolo turistico di Sant’Antioco, l’antica Sulky, ricco di ristoranti tipici, e tuffarsi nella smeraldina Cala Grotta.

Iglesias, regina delle rievocazioni medievali, accoglie fra miniere (Monteponi, Porto Flavia) e antiche chiese. Da visitare la famosa Porto Pino, bordata da pini di Aleppo, querce e ginepri e dalle acque azzurre che s’increspano in lunghe onde cristalline. Spiagge dalla bellezza mozzafiato si susseguono da Capo Teulada a Pula. Da non perdere Tuerredda, una caletta turchese e blu davanti alla quale si erge un isolotto ricco di rigogliosa macchia mediterranea. È d’obbligo un tuffo anche nel mare di Cala Cipolla, per poi esplorare i suoi promontori e scattare una foto al faro di Capo Spartivento, fino ad ammirare le onde turchesi di Baia Chia, paradiso estivo di sole e relax, eden invernale per gli amanti del surf.

Per secoli le baie e i porti naturali dell’angolo sud-occidentale della Sardegna hanno visto navi partire con il loro carico di minerali estratti nelle miniere, come piombo, zinco, rame, argento, stagno e ferro sfruttati sin dai tempi più remoti. I mari del Sulcis Iglesiente sono ricchi di pesci, crostacei e molluschi, che si ritrovano tutti all’interno della cucina di mare del Sud Ovest della Sardegna. La presenza delle secolari tonnare tra l’Isola di San Pietro, di Sant’Antioco e Portoscuso, fanno sì che si possa assaporare il tonno fresco in tutte le sue sfaccettature, che trovano nel Tonno alla Carlofortina, la massima espressione, conosciuta a livello internazionale. Così si possono gustare gli spaghetti alla carlofortina, un’invitante pasta condita da una salsa di tonno fresco, pomodoro e pesto alla genovese; ma anche un semplice trancio di tonno arrosto, che viene prima marinato con una riduzione di olio d’oliva, prezzemolo, cipolla, lardo, aceto, sale e pepe, arrostito sulla brace e bagnato con succo di limone. Nel territorio del Sulcis Iglesiente, tra le specialità più coltivate ed apprezzate, vi è il carciofo spinoso, caratterizzato da grosse spine, colore verde-viola intenso e sapore corposo. È molto diffuso nei terreni di Santadi, Masainas, Villarios e Giba.
Una delle prime colture apparse in questa zona fu probabilmente quella della vite che, grazie ad una terra argillosa e sabbiosa, permette ancora oggi di produrre uve eccellenti. È questo il caso del Carignano del Sulcis, un vino rosso che ha ottenuto la certificazione DOC nel 1977, i cui vigneti autoctoni si caratterizzano per la resistenza ai venti ricchi di salsedine e alla fillossera. Le uve Carignano producono un vino dal colore rubino scuro tendente al granato, dal bouquet ricchissimo e intenso, con sentori di prugna cotta, frutta secca e marasche, e dal gusto pieno e ben strutturato. Per celebrare e promuovere l'elevata qualità di questo vino, è stata costituita la “Strada del Vino Carignano del Sulcis”, un itinerario che guida il visitatore alla scoperta di sorprendenti cantine, aziende vitivinicole e agrituristiche, vigneti coltivati a ridosso del mare, enoteche, musei del vino e della vite, antichi borghi e suggestivi scorci, inseriti in un’armoniosa cornice naturalistica e culturale. Tra queste non può mancare la Cantina di Santadi, nata nel 1960 da un gruppo di produttori di uva, per trasformare le uve in forma associata e vendere il vino ottenuto. Oggi i vini della Cantina di Santadi sono sempre più diffusi e apprezzati in tutto il mondo: vengono prodotte ogni anno 1.700.000 bottiglie, di cui circa la metà destinate al mercato estero e non si contano i premi e i riconoscimenti ottenuti. Dai vitigni di Carignano, Monica, Sangiovese, Cabernet, Merlot, Syrah, Vermentino, Nuragus, Chardonnay, Nasco si producono vini la cui maggior parte sono a Denominazione di Origine Controllata o Protetta (DOC/DOP), come il Carignano del Sulcis (rosato, base, riserva e superiore), il Monica di Sardegna, il Cannonau di Sardegna, il Vermentino di Sardegna e il Nuragus di Cagliari. Le altre etichette sono ad Indicazione Geografica Tipica o Protetta (IGT/IGP), come Valli di Porto Pino e Isola dei Nuraghi.