Cena letteraria e la Brigata Sassari


"A tavola con i Diavoli Rossi: ufficiali e cucinieri della Brigata Sassari raccontano la Grande Guerra"

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Una cena letteraria per ricordare la Brigata Sassari nel 100° anniversario della Prima Guerra mondiale, con una

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serata ricca di spunti curiosi e buona cucina. A organizzarla è l’associazione sarda Cuncordu di Gattinara, che sabato 14 marzo alle 20, nella sede di corso Vercelli 260, unirà l’arte culinaria con quella teatrale, grazie a Elisa Pistis, una giovane attrice sarda di Elmas (CA), che proporrà “A tavola con i Diavoli Rossi: ufficiali e cucinieri della Brigata Sassari raccontano la Grande Guerra”.

Cento anni sono passati dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale e proprio nel marzo del 1915 si è costituita per la prima volta la famigerata Brigata Sassari. Quando si parla di Grande Guerra in genere ci si sofferma soprattutto sulle cause, sui vincitori, sui vinti, sulle date, sulle alleanze. Sentiamo parlare di assalti, di trincee, di armi, incontriamo storie di fedeltà, coraggio, fratellanza: una straordinaria umanità si condensa nel contesto estremo della guerra.

Ma c’è un aspetto di cui si parla sempre poco e che sarà il protagonista della nostra serata: la convivialità, il cibo durante la permanenza in trincea. Ovviamente parlando di Brigata Sassari non si può che abbinare il cibo sardo. La cena avrà un menù tipico sardo e tra una portata e l’altra ci saranno brevi intermezzi recitati di Elena Pistis, che aiuterà a ricostruire l’atmosfera conviviale in trincea.

La convivialità e la buona cucina, ancora oggi aspetti peculiari della cultura sarda, costituivano anche al fronte un’occasione di condividere, di fraternizzare con i propri compagni d’armi. Attraverso la condivisione del cibo, i soldati della Brigata Sassari trovarono un modo singolare  e  divertente  di alleviare le sofferenze e superare le difficoltà di un conflitto estremo.

Sentirete dunque storie di "banchetti" che i sardi preparavano, impegnandosi ed ingegnandosi per trovare gli ingredienti, senza perdere occasione di combinare scherzi, di danzare, di stare allegri anche in guerra. Sentirete parlare di una donna, che, come tante fecero, rimase durante il conflitto vicino ai soldati: una vivandiera Un altro testo ci accompagnerà invece in una profonda riflessione sul significato della parola "nemico": vedere un nemico immerso nella sua quotidianità, che beve un caffè e fuma una sigaretta, ingenera nell'autore la consapevolezza che il nemico, prima di tutto, era un uomo, esattamente come lui.

Per informazioni e prenotazioni, telefonare al 334-1229880.