Santa Messa e Concerto Corali Polifoniche
Le due corali si esibiranno con brani del proprio repertorio che negli è stato arricchito con brani della tradizione sarda.
I brani in sardo appositamente preparati per questa edizione del concerto sono "Nanneddu meu" e "Badde lontana" per la corale polifonica di Gattinara, "Hymnu Sardu Nationali - Conservet Deus su Re" per la corale polifonica di Lenta, dirette rispettivamente da Gabriele Ardizio ed Emanuele Massarotto.
Ringraziamo anticipatamente i componenti dei due gruppi, che hanno dovuto studiare pronunce e fonetica di brani difficili da interpretare per chi solitamente si esibisce in italiano o in latino.
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Programma generale
ore 17.00 | Santa Messa al Santuario della Madonna di Rado In suffragio dei Soci Cuncordu e di tutti i Sardi di Gattinara defunti |
ore 18:00 |
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ore 18:10 |
Esibizione Corale Polifonica "Sant’Olimpio" di Lenta |
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Programma del Concerto
Corale S. Pietro di Gattinara
Direttore: Gabriele Ardizio
Organista: Emanuele Massarotti
• "Ave Maria" - F. Schubert
• "Meditazione" - L. Bottazzo
• "Panis angelicus" - C. Franck
• "Murinedda mia" - Canto popolare sardo
• "Nanneddu meu" - P. Mereu
• "Badde lontana" - A. Costa
• "Trallalleru campidanese" - Canto popolare sardo
Corale S. Olimpio di Lenta
Direttore: Emanuele Massarotti
Organista: Gabriele Ardizio
• "Cantico delle creature" - R. Ortolani
• "In Te Domine speravi" - R. Fürter
• "Non Potho Reposare" - Salvatore Sini - Giuseppe Rachel
• "Hymnu Sardu Nationali - Conservet Deus su Re" G. Gonella e V. Angius
• "Dimonios" – Inno della Brigata Sassari (cap. Luciano Sechi)
Le corali unite
• "Dues ti salvet" - Canto tradizionale sardo
Curiosità
NANNEDDU MEU "Giovannino mio" (Lettera a "Nanni" Sulis, 1850 circa)
di Peppino Mereu, il grande poeta di Tonara morto giovanissimo
"Giovannino mio, il mondo è cosi’, come era prima non tornera’ mai piu’. Siamo in tempi di tirannia, di infamia e di carestia. Ora, i "popoli" (le comunita’ , la gente) sbadigliano come cani, gridando forte"vogliamo pane". Affamati, noi, qui stiamo mangiando pane e castagne, e terra con ghiande-ghiande sporche di terra-. -"In una"- Terra che a fango riduce il povero, senza alimento, e senza un ricovero. Siamo assetati, nelle fontane, e ci accaniamo all’acqua..sembriamo delle rane. Peggio ancora è la fame, che forte bussa alla porta di tutti e non perdona. "Sos tristos corvos, a chie los lassas..pienos de tirrias e malas trassas?""Quei tristi corvi, a chi li lasci -non li consideri?-, pieni di odi e di cattive intenzioni?…*Ed è cosi’ che tutti … ci facciamo la guerra, per pochi giorni di vita in terra. *Cuddas banderas, numeru trinta, dae binu ‘onu mu’dan’a tinta. Appena mortas cuddas bamderas no piu’ s’osservan embreacheras..*… quelle bandiere-di osterie-, in numero di trenta, da vino buono si tramutano in inchiostro….appena morte quelle "bandiere"- osterie-, piu’ non si "osservano"..non si vivono, delle sbronze…* …*Addio, Giovannino, e tienine conto ( di cio’ che ti scrivo),"fai finta di non sentire, fingiti tonto. Tanto. lo vedi? il mondo è cosi’…come era prima non tornera’… mai".